Le novità sono sempre causa di diffidenza. Essendo la figura del CFA relativamente nuova (dato che l’albo è nato ufficialmente nel 2018) questo porta alcuni risparmiatori a domandarsi se questo servizio sia o meno sicuro, se doversi affidare o meno ad un consulente finanziario autonomo.
Se vuoi sapere perché conviene di più scegliere la consulenza finanziaria indipendente e quali sono i vantaggi rispetto alla classica consulenza bancaria, leggi qui, oppure guarda il video.
Qui invece parliamo proprio delle forme di tutela che sono previste quando il risparmiatore decide di affidarsi ad un consulente finanziario indipendente.
1) Vigilanza da OCF e CONSOB
Il consulente finanziario autonomo è iscritto nell’apposito albo e viene vigilato da OCF e CONSOB.
Per poter diventare consulente finanziario autonomo è necessario essere in possesso di una serie di requisiti. I requisiti sono di onorabilità, non bisogna aver subito condanne penali e non vi devono essere situazioni impeditive o di incompatibilità con l’attività. Di professionalità, per essere iscritto bisogna dimostrare l’esperienza oppure sostenere una prova valutativa. Di indipendenza da qualsiasi intermediario finanziario o emittente (da qui deriva appunto il concetto di consulente finanziario indipendente, perché si è svincolati da qualisasi banca o assicurazione). Patrimoniali bisogna avere una polizza rc professionale. Organizzativi è necessario redigere un piano in cui si dimostra ad OCF in che modo si svolgerà la propria attività, quali servizi si intende offrire, come si intende adempiere alle leggi.
L’organismo OCF ha il compito di vigilare sul rispetto della normativa da parte dei consulenti finanziari indipendenti, ha potere sanzionatorio per garantire la tutela degli investitori e salvaguardare la fiducia del sistema finanziario.
La Consob è una autorità di vigilanza di secondo livello cioè l’attività dell’OCF è sottoposta alla supervisione della CONSOB.
2) Non può avere accesso al tuo Capitale
Il consulente non può fare operazioni finanziarie per tuo conto, non può fare operazioni sul tuo portafoglio e non può in alcun modo avere accesso ai tuoi conti. Può solo ed esclusivamente fornirti una consulenza e delle raccomandazioni su investimenti, ma dovrai essere tu ad eseguire le operazioni.
3) Deve seguire il tuo profilo finanziario (o di rischio)
Quando decidi di instaurare un rapporto di consulenza con un Consulente Finanziario Autonomo, dovrai rispondere ad una serie di domande (il c.d. questionario MIFID 2 o questionario di adeguatezza). In base alle tue risposte – che riguardano le tue competenze finanziarie , il tuo orizzonte temporale, la tua situazione patrimoniale – emerge un certo profilo di rischio. Se il tuo profilo di rischio è Basso. Il consulente finanziario indipendente potrà suggerirti solo ed esclusivamente strumenti finanziari che abbiano un profilo di rischio basso. Non è proprio possibile fare diversamente perché tutto avviene tramite un software, che non consente di inviare raccomandazioni che eccedono il tuo profilo finanziario.
4) Obbligato ad una formazione continua:
il cliente sa di avere dall’altra parte un professionista che è in continuo aggiornamento. I mercati finanziari ed i prodotti d’investimento sono in continua evoluzione. Un aggiornamento continuo è fondamentale per offrirti una consulenza d’investimento ottimale. In questo mercato non puoi smettere di imparare. Personalmente sono appassionato di mercati finanziari e seguo corsi di formazione continuamente, nonostante quelli obbligatori previsti per legge.
5) Polizza RC professionale
Altro requisito necessario per poter essere iscritti all’albo, è il requisito patrimoniale. Significa che il consulente finanziario che opera in proprio deve sottoscrivere un’assicurazione a copertura della responsabilità civile per i danni derivanti da negligenza professionale, che operi per tutto il periodo dell’iscrizione e che assicuri una copertura di almeno 1.000.000 di euro per ciascuna richiesta di indennizzo e di 1.500.000 di euro all’anno per l’importo totale delle richieste di indennizzo.
6) Aderisce all’arbitro delle controversie finanziarie
Il CFA aderisce all’arbitro delle controversie finanziarie per la tutela degli investitori, che è un arbitro terzo ed imparziale che risolve le controversie finanziarie – tra il cliente ed il CFA – con procedura semplificate.
Come hai visto, i servizi di un consulente finanziario indipendente sono regolamentati e sicuri. A tutela del risparmiatore, vi sono tutta una serie di procedure sia per diventare CFA, per essere iscritto all’albo e per svolgere l’attività.
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