Investire in forma di piano di accumulo non è sempre la miglior soluzione per alcuni motivi. Se però segui queste accortezze puoi creare il tuo PAC perfetto.
CONVIENE IL PAC?
Innanzitutto, il piano di accumulo viene fatto per mediare il prezzo di carico degli strumenti finanziari. Mentre il mercato scende, potrai acquistare a prezzi più bassi..
Ma il mercato scende poche volte e questa diventa una forma di “market timing”. In altre parole stai temporeggiando e statisticamente questo ha portato risultati peggiori rispetto ad investire tutto subito.
Ovviamente, se non disponi di una somma subito, la miglior soluzione rimane quella di investire nel momento in cui verrai in possesso di quei redditi, quindi mensilmente con un PAC.
RIDUCE L’EMOTIVITÀ
Quando sai che hai ancora dei soldi da investire, non percepisci più un potenziale ribasso del mercato come un rischio ma come una opportunità. Anche se, questo, spesso è più vero in teoria che in pratica (chi inizia un piano di accumulo su strumenti dei quali non è sicuro, tende ad abbandonare il pac al primo scossone di mercato).
Ecco un problema…
#1 PROBLEMA
Il problema principale del piano di accumulo è che passati un certo numero di anni e raggiunta una certa somma di portafoglio, i versamenti aggiuntivi, non riusciranno ad abbassare il prezzo di carico. Per esempio, se hai raggiunto un portafoglio da 25.000€ (per effetto del rendimento e dei versamenti) e fai un PAC di 50€ al mese ( o 600€ all’anno) nel caso di ribasso repentino del mercato (ipotizziamo del 30%) Potrai acquistare quote a sconto del 30%.
Ma essendo l’importo di 600€(annuo) solo il 3,5% circa del valore totale del portafoglio al momento del ribasso (17.500€). Alla fine, questi versamenti incideranno poco sul tuo prezzo medio di carico finale. E più che il portafoglio cresce, più che questa situazione diventa problematica.
COSA FARE?
Se hai un profilo più aggressivo e pensi di investire solo in azioni per massimizzare i rendimenti, vi è anche un’altra soluzione: se parti da una certa somma e ipotizzi che durante la tua carriera anche i tuoi ricavi possano crescere, puoi effettuare un incremento annuo del pac (esempio 15%). Passeresti a investire da 50€ al mese per il primo anno a 711€ al mese per il ventesimo anno.
Esempio con rendimento medio annuo 8%
In Questo modo, al tredicesimo anno, avrai accumulato circa 30.000€ tra depositi e rendimento del mercato. Nel caso di un ribasso del mercato del 20%, il tuo portafoglio passerà a 24.000€. Ma dovrai investire al quattordicesimo anno 3692€ e questo determinerebbe una diminuzione del prezzo di carico significativa.
Perché equivale ad un versamento del 15% (e non del 3,5%) rispetto al portafoglio rimasto nel momento del ribasso!
UN PROBLEMA PRATICO…
Un altro problema del piano di accumulo, è che, con piccole somme del genere, potresti non essere in grado di investire costantemente la stessa somma.
Quando investi in ETF puoi comprarne minimo una quota e se questa costasse 65€, in pratica, dovresti effettuare un investimento bimestrale.
Ma anche in questo caso, 50€ x2 equivale a 100€, rimarrebbero fuori sempre 35€ da investire poi nei mesi successivi.
Dovresti sempre cercare un ETF che abbia un prezzo basso per singola quota..
E considerare che ovviamente tenderà a crescere.
Questo problema non sussiste con i fondi d’investimento, ma ovviamente i costi dei fondi si moltiplicano di 10 volte, quindi non è molto consigliato.
RICAPITOLANDO
Quindi, come impostare il tuo piano di accumulo? Dipende molto dalla tua situazione finanziaria e dalla tua tolleranza al rischio! Se però, parti con piccole somme e hai la possibilità di incrementare la somma investita costantemente nel tempo, anche un pac azionario potrebbe essere la giusta soluzione.