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Le polizze si dividono in due grandi gruppi (definiti anche “rami assicurativi”). Questi rami (o gruppi) sono il RAMO VITA ed il RAMO DANNI.

Ogni ramo racchiude al suo interno diverse forme assicurative, ma che vanno ad assicurare rischi tra loro simili.  

Per esempio, il ramo danni, assicura tutto ciò che riguarda i danni inerenti alla persona o al suo patrimonio. I sottogruppi del ramo danni sono:

  • Assicurazione danni contro le cose (assicura tutti quei beni fisici che fanno parte del patrimonio dell’assicurato):
    1. Responsabilità civile autoveicoli.
    1. Polizza incendio ed elementi naturali per la casa
  • Assicurazione danni contro le persone:
    • Polizza infortunio o malattia, per tutelare il contraente nel caso in cui non possa più produrre reddito. Quindi tutelano la sua capacità lavorativa.
  • Assicurazione sul patrimonio:  
    • Un esempio è La polizza responsabilità civile dei professionisti. In questo caso, l’assicurato si tutela da danni che lui stesso potrebbe causare a terzi per mezzo del proprio comportamento (non doloso), per garantirsi le risorse necessarie a coprire quell’eventuale risarcimento.

Mentre il ramo vita assicura tutto ciò che riguarda la vita umana. Queste polizze prevedono l’obbligo per l’assicuratore di versare ai beneficiari ( o ad uno solo) indicati nel contratto di assicurazione, un capitale o una rendita qualora si verifichi un evento attinente la vita dell’assicurato o del contraente come morte o invalidità.Queste polizze costituiscono una forma di “risparmio” il cui obiettivo principale è la tutela dell’assicurato e dei suoi familiari contro eventi legati alla non conoscenza della durata della vita umana. Il risarcimento avviene secondo modalità differenti, esempio l’erogazione di un capitale o di una rendita.

Il ramo vita si divide a sua volta in:

  • Le polizze “caso vita”. L’assicuratore si impegna al pagamento di un capitale o di una rendita nel caso in cui l’assicurato sia in vita alla scadenza del contratto.
  • Le polizze “caso morte”. L’assicuratore si impegna al pagamento di un capitale o di una rendita nel caso in cui si verifichi il decesso dell’assicurato.
    • Può essere Temporanea, se il contratto prevede che il pagamento in caso di decesso avvenga nel corso della durata del contratto;
    • A vita intera, se il pagamento è previsto in qualunque momento della vita si verifichi il decesso e, quindi, il contratto copre l’intera vita dell’assicurato.
  • Le polizze “miste”. L’assicuratore è tenuto a pagare il capitale se l’assicurato è ancora in vita alla scadenza del contratto di assicurazione, ma prevede anche il versamento di un capitale al beneficiario nel caso si verifichi il decesso dell’assicurato durante il periodo contrattuale.

I sottogruppi del ramo vita sono:

  • Ramo I – assicurazioni sulla durata della vita umana;
  • Ramo II – assicurazioni di nuzialità e natalità;
  • Ramo III – assicurazioni sulla vita connesse con fondi di investimento o indici di mercato o altri valori economici ;
  • Ramo IV – assicurazione per malattia e assicurazione contro il rischio di non autosufficienza (copertura rischio di invalidità grave/infortunio dovuta a malattia, LTC long Term Care);
  • Ramo V – operazioni di capitalizzazione;
  • Ramo VI – operazioni di gestione di fondi collettivi costituiti per l’erogazione di prestazioni in caso di morte, di vita o di cessazione o riduzione dell’attività lavorativa, include i fondi pensione ad esempio.

Nel caso del “Ramo I” , il premio viene investito in fondi appositi: questa è la Gestione Separata. Ovvero fondi d’investimento appositi nei quali vengono investiti i capitali dei clienti assicurati. La gestione in questo caso è prevalentemente obbligazionaria, visti i rendimenti attuali delle obbligazioni (negative) ed i costi, il rendimento finale ottenuto è quasi sempre irrisorio.

Un’altra specificazione va fatta per le polizze di “Ramo III”: Queste polizze sono contratti assicurativi a vita intera, con elevato contenuto finanziario.

Si dividono in:

  • Polizze Unit linked (legate all’andamento di un fondo d’investimento)
  • Polizze Index Linked (legate all’andamento di un indice di mercato)

I premi versati alla compagnia assicurativa – da parte del contraente – vengono investiti mediante gestioni patrimoniali, da Banche, Società di gestione del risparmio (SGR) e Società di intermediazione Mobiliare (SIM) in fondi d’investimento o altri organismi d’investimento collettivo.

Le prestazioni sono erogate ai beneficiari alla morte dell’Assicurato, o possono essere riscattate anticipatamente dal Contraente.

Il valore della prestazione finale, dipende da 3 elementi:

  1. Capitale versato.
  2. Rendimento degli investimenti sottostanti (indici di mercato o fondi d’investimento).
  3. Costi degli investimenti sottostanti.

Le note dolenti delle polizze RAMO III sono tre:

  • I costi, che in certi casi ammontano anche del 6% annuo! Una commissione pazzesca, che il risparmiatore non percepisce nelle decine di pagine di contratti.
  • La gestione del capitale, all’interno degli organismi di investimento è discutibile. Vengono adottate strategie d’investimento che in certi casi non hanno alcun senso.
  • Non vi è nessuna garanzia di protezione di capitale. Nell’immaginario collettivo, il nome polizza da sicurezza, ma in realtà nelle polizze Ramo III (index linked e unit linked) non offrono la garanzia di protezione del capitale.

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